giovedì 3 ottobre 2013

GRAVITY la recensione di Benful

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Da oggi in circa 375 schermi di tutta Italia è disponibile, 'Gravity' lo straordinario film diretto da Alfonso Cuaròn con una superba Sandra Bullock, ecco la nostra recensione e un'invito a godervelo al cinema, in 3D.
 
GRAVITY
Presentato in Anteprima Mondiale il 28 Agosto - come film d'apertura - al 70° Festival di Venezia, 'Gravity' era uno dei film più attesi della stagione e viene subito da chiedersi perchè non fosse in concorso...Avrebbe senz'altro vinto !!!
Un Festival che quest'anno ha lasciato fuori dalla kermesse le pellicole più forti e interessanti, oltre a 'Gravity' l'altro - che speriamo venga distribuito presto anche nei nostri cinema - è 'Locke' con uno straordinario Tom Hardy.
Ma torniamo a 'Gravity'...se mi avessero intervistato a fine proiezione, oltre ad essere particolarmente scosso dall'emozione, questo sarebbe stato il mio commento: "Uauuuuuuuuuu...Bullock superba, il miglior 3D dai tempi di Avatar. Claustrofobico...spaziale...miglior film visto quest'anno. Ho ancora il cuore che batte a mille !!! Da non perdere."Commento a caldo che confermo anche qui - attraverso la tastiera del mio pc - 5 stelle e anche + se il mio stellometro (che usiamo insieme ad 'Horror Geek' come metro di giudizio) me lo potesse permettere. Dopo 'Rush' questo 'Gravity' è il miglior film visto da inizio stagione e forse - anzi SI - il migliore di questo 2013.

Novanta minuti interminabili di tale intensità che vi lasceranno inchiodati alla poltrona...fino all'ultimo respiro. Il vostro cuore seguirà lo stesso ritmo, le stesse pulsazioni, della Dotoressa Ryan Stone (un nome da uomo, perchè il padre desiderava un maschio, confessa l'astronauta al suo collega in uno dei momenti di calma della vicenda) alla sua prima missione spaziale, mentre l'astronauta Matt Kovalsky è all'ultimo volo prima della pensione. Quella che per loro doveva essere una passeggiata spaziale di routine si trasforma in una catastrofe. Lo shuttle viene distrutto e loro si ritrovano soli nell'assordante silenzio dell'universo. Fluttuanti nell'oscurità e privi di qualunque contatto con la Terra non hanno apparentemente alcuna chance di sopravvivere anche per via dell'ossigeno che va esaurendosi. Forse l'unico modo per sperare di tornare a casa è quello di addentrarsi nello spazio infinito.
Il regista Alfonso Cuaròn ('Y Tu Mama' También' , 'I Figli degli Uomini' e il miglior Potter di tutta la saga 'Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban' solo per citare le sue tre pellicole più importanti ) ci immerge nello spazio profondo sfruttando le potenzialità della tecnologia 3D come mai visto prima, era dai tempi di 'Avatar' che non assistevamo ad un film tridimensionale che meritasse questo appellativo, qui si oltrepassa le frontiere della profondità visiva attraverso un alternarsi di primi piani e campi lunghi, roba da vertigini e spasmi per chi soffre di claustrofobia.
 
Questo 3D ci catapulta attraverso un virtuosismo della macchina da presa direttamente all'interno del casco, conducendoci al posto dei protagonisti in assenza di gravità e fino a quando - prima della collisione - è tutto tranquillo è possibile ammirare, estasiati il nostro pianeta (riusciamo a scorgere d'alto la nostra amata penisola), dopo, il dramma che viviamo è fino all'ultimo respiro (avrete l'impressione - come per i protagonisti - di essere in carenza di ossigeno). Nello Spazio l'ossigeno è vita. Una tensione che si mantiene alta per tutto il film (accompagnata da una musica che si alterna ai silenzi, accompagna il respiro, il battito del cuore), smorzata, nella prima parte del primo tempo dalle battute di un più che sornione Clooney, ma la vera star del film è lei, Sandra Bullock. Superba, magnifica, i primi piani che Cuaròn ci regala del suo volto sono di una forte intensità emotiva...attraverso i suoi occhi viviamo le emozioni, la paura, la speranza, la voglia di vivere nonostante tutto (anche per quello che ci racconta del suo passato, la grave perdita della figlia...). La Bullock sostiene tutto il film, sola, persa, impaurita. Indimenticabile tra le tante è una scena a bordo della capsula russa, la nostra protagonista si raccoglie in posizione fetale, una sorta di ritorno alla vita (tanti i rimandi all'interno della pellicola), il suo personaggio è per certi versi non dissimile dalla Ellen Ripley (Sigourney Weaver) che cerca con ogni mezzo di rimanere in vita sfuggendo all'Alien, l'ultima sopravvissuta del Nostromo, così è la nostra Ryan, che attraverso questa sfida, rielabora il lutto della perdita della figlia e poi quello dei compagni e cerca con ogni mezzo di salvarsi...ci riuscirà ?

A voi scoprirlo al cinema, e vi consiglio vivamente di goderlo in uno schermo 3D.
Questo film respira grande Cinema ed è da vedere al Cinema !!!
Fulvio Bennati

 
 
 


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